بسم الله الرحمن الرحيم

Questa è l’incredibile storia del fratello Abdurrahmaan (رحمه الله), che non si era mai prosternato ad Allah per quarantanove anni ed ha trovato la luce dell’Islam attraverso una sorella alle Maldive (egli ha rifiutato di essere chiamato con il suo nome precedente dopo aver abbracciato l’Islam).
Questa storia è stata scritta dalla sorella che lo ha invitato all’islam, ed è stata narrata da lui prima della sua morte.
Abdurrahmaan (رحمه الله) era un caro amico di mio fratello, forse per meglio dire era il suo migliore amico. Egli proveniva da un ambiente cattolico: i suoi genitori sono tuttora cattolici. Egli era il figlio minore della famiglia; suo padre e suo nonno sono sacerdoti cristiani e sono devoti alla loro fede. Tuttavia, Abdurrahmaan (رحمه الله) aveva sempre preferito pensare in maniera critica e si era sempre posto la domanda: “Perché Dio doveva inviare un figlio per salvare l’umanità? Perché Dio avrebbe avuto desideri umani come il generare un figlio? Perché Dio ha creato il suo proprio figlio attraverso un essere umano mortale? Perché non poteva creare un figlio nel modo in cui Egli aveva creato Adamo e Hawwa (Eva)? È il Signore che è incapace? Perché il Signore ha desideri umani e pensieri umani? Come mai?”.
Abdurrahmaan (رحمه الله) aveva posto tutte queste domande ai sacerdoti della sua città ma essi non erano mai stati in grado di fornire delle risposte adeguate alle sue domande; essi gli rispondevano dicendo di non mettere in discussione le opere di Dio. Questo era davvero troppo difficile da accettare per Abdurrahmaan (رحمه الله) e quindi con un sacco di dubbi e domande sconcertanti nella testa, lentamente si trovò alla deriva, lontano dalla sua ex fede. In ultimo si dimenticò del Creatore e divenne ateo, nella convinzione che non vi fosse alcun creatore! Egli iniziò a credere che le risposte sull’esistenza dell’universo e degli esseri umani potessero essere trovati attraverso la scienza. Si convinse che l’universo stesso si fosse auto-creato e che gli esseri umani si fossero evoluti dalle scimmie. Pensò che noi fossimo un prodotto della mutazione genetica e che tutti gli altri esseri viventi fossero esistiti allo stesso modo, che i continenti fossero lontani a causa di un big bang avvenuto miliardi di anni fa. All’età di sedici anni, Abdurrahmaan (رحمه الله) abbandonò la fede in Dio e trascorse trentatre anni della sua vita da ateo.
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Un giorno Abdurrahmaan (رحمه الله) si incontrò con mio fratello e divennero grandi amici. Egli venne a visitare le Maldive in sua compagnia con l’intento di vedere la regione; scrisse riguardo la sua prima visita alle Maldive:
“Pensai di andare a vedere l’estremismo religioso nelle Maldive dato che avevo sempre letto e sentito che i musulmani sono estremisti fondamentalisti. Sapevo che le Maldive fossero un paese al cento per cento musulmano ed ero piuttosto preoccupato di questo fatto, ma i miei pregiudizi cambiarono quando vidi una realtà completamente diversa. Vidi spiagge incontaminate, le donne in abiti attillati e bar: c’era tutto, tranne che la fede. Quando chiesi di questo al mio amico, mi fece notare che ci trovavamo in un locale turistico e che le isole abitate sarebbero state diverse. Visitai poi una delle isole, e purtroppo, non osservai molta differenza! C’erano ragazze non adeguatamente coperte, c’era un masjid, ma i fedeli erano proprio pochi, non era quello che mi aspettavo!”.
Un giorno mio fratello portò Abdurrahmaan (رحمه الله) a casa nostra per incontrare i membri della famiglia. Tuttavia egli disse che anche se aveva ricevuto tanto amore, non poteva osservare una pietà e devozione assoluta pure in questa famiglia.
Scrivendo della sua seconda visita alle Maldive, Abdurrahmaan (رحمه الله) disse che ciò che realmente lo scioccò era stato il vedere la sorella del suo amico (me in persona). Questo perché ero completamente coperta col niqab. Egli scrisse:
Non è la prima donna moderna che ho visto. Non riuscivo a vedere nulla di lei, tranne gli occhi, e lei si rifiutò pure di stringermi la mano! Avevo sentito dire che le donne nell’Islam sono oppresse e soggiogate, che i loro mariti le coprono completamente con abiti neri e impediscono loro di uscire ed istruirsi. A causa di ciò che mi era stato esposto dai media avevo una pessima impressione dell’Islam nella mente. Per questo motivo non ero felice di vedere questo abbigliamento e discussi col mio amico a riguardo dicendo che ero veramente arrabbiato che questa donna fosse stata ‘costretta’ a coprirsi.
“Lei dovrebbe avere la libertà di mostrare la sua bellezza volendolo, questo è il suo corpo, ella ha la sua libertà! Nessuno ha il diritto di coprirla con vestiti del genere!” disse Abdurrahmaan (رحمه الله) al suo amico. “Che diritto avete di coprirla in quel modo e tenerla chiusa in casa?”.
Mio fratello, guardando Abdurrahmaan (رحمه الله) con calma, rispose: “Non la costringo a vestirsi in quel modo, questa è la sua scelta! Anch’io non ero felice di questo! In realtà avevo anche provato a convincerla di cambiare il suo modo di vestire, ma alla fine mi sono convinto che non avrebbe mai cambiato idea!”.
Questo incontro cambiò in una certa misura alcune delle idee sbagliate che egli aveva sull’Islam. Si rese conto che quello che aveva appreso dai diversi media era in realtà menzogna e travisamento dell’Islam. Tuttavia, egli ancora non era giunto a credere nell’esistenza di un Creatore.
Dopo quell’evento colsi l’occasione per parlargli molto dell’Islam e mi impegnai molto per portarlo a comprendere l’Islam, ma egli non mi prestava molta attenzione.
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Passati due anni, Abdurrahmaan (رحمه الله) si recò nuovamente alle Maldive su invito di mio fratello. Durante questa visita, li invitai a visitare il Centro Islamico dove lavoro. Anche se Abdurrahmaan (رحمه الله) non era veramente interessato a visitare il Masjid accettò per rispetto verso di me. Egli percepiva quanto mi stessi impegnando per mostrargli la verità sull’Islam, ma non era molto interessato.
Ecco quello che egli scrisse sul libro dei visitatori del Centro Islamico:
“Giuro sull’Unico Dio che non ha consimili, ho sentito una strana sensazione quando ho messo il piede all’interno del Masjid. Ho pensato di tornare indietro e andarmene fuori, ma qualcosa mi ha tenuto fermo all’interno”.
Egli ascoltò con attenzione quello che gli dissi riguardo il Masjid – la data della sua inaugurazione e le persone che avevano contribuito alla costruzione del Centro. Gli spiegai che la calligrafia araba che poteva essere vista in diverse parti del Masjid era la rappresentazione di parti del Sacro Qur’an, che è il nostro Libro Divino. Gli dissi anche anche che questo libro fu rivelato al nostro Profeta Muhammad pace e benedizioni su di lui più di millequattrocento anni fa e che nemmeno un singolo verso o lettera del libro è mai stata cambiata.
Preso alla sprovvista, Abdurrahmaan (رحمه الله) disse: “Cosa? È impossibile!”
“Questa è la verità!”, risposi.
Con grande stupore, Abdurrahmaan (رحمه الله) osservò: “Non può essere vero. Anche la Bibbia è stata cambiata più volte: in realtà, ci sono molte versioni della Bibbia. E’ impossibile per un libro rimanere intatto per più di 1400 anni!”.
Risposi: “Questo libro è una rivelazione da parte di Dio, Egli protegge questo libro dalla corruzione: nemmeno un punto o diacritico del libro è stato mai cambiato. Per dimostrare questa mia affermazione ora io leggerò una sura del Qur’an. Se lei chiede ad un musulmano di qualsiasi paese di leggere quegli stessi versi saranno identici. Non importa a quanti musulmani lei chieda di leggere, non sarà diverso!”.
Spiegai che i miracoli scientifici menzionati nel Qur’an contengono dettagli su come è stato creato l’universo (The Big Bang Theory), sul fatto che due mari vicini non si mischiano fra loro, sull’impronta digitale, sulla luce della luna e del sole. Stavolta egli mi ascoltava a tutte le orecchie! Quando terminammo il dibattito gli diedi una traduzione in inglese del Santo Qur’an da leggere. Egli in quell’occasione disse: “In questo caso, Muhammad dev’essere stato un uomo molto intelligente, per scrivere un libro del genere!”.
“Muhammad pace e benedizione su di lui era illetterato; egli crebbe orfano, fece il pastore prima di sposarsi”, risposi nuovamente.
Secondo il racconto di Abdurrahmaan (رحمه الله) egli era incerto su cosa credere quando uscì fuori dal Masjid quel giorno. Egli fino a quelo giorno aveva creduto unicamente nella scienza: come credere che vera e propria scienza era stata rivelata a un essere umano illetterato che aveva vissuto in un deserto della Mecca millequattrocento anni fa? Come era potuto succedere?
Egli lasciò la moschea con libri e opuscoli sull’Islam che continuò a leggere ogni volta che aveva un po’ di tempo libero. “I miracoli immortali del Corano” era stato il libro che gli era stato raccomandato di leggere, assieme a una traduzione in inglese del Qur’an, che egli aveva chiesto di avere. Egli aveva l’abitudine di fare un sacco di domande mentre continuava a leggere. Diceva che avrebbe letto prima sui miracoli e poi si trovava a confrontare quanto letto coi versetti del Qur’an – e ogni volta, il miracolo e il versetto del Qur’an combaciavano senza ombra di dubbio. Alla fine egli partì dalle Maldive coi libri che gli erano stati dati da leggere, e dopo queste letture Abdurrahmaan (رحمه الله) aveva cominciato a nutrire una sincera fede nel Creatore. Tuttavia, dal momento che egli aveva espresso la volontà di approfondire le ricerche per essere più sicuro, gli abbiamo dato altri due libri sull’Islam.
Tornato al suo paese, Abdurrahmaan (رحمه الله) passò il tempo leggendo i libri che gli avevamo dato cercando di ottenere ulteriori informazioni sull’Islam. In passato egli andava in discoteca e beveva nei fine settimana, ma dal suo ultimo ritorno dalle Maldive aveva smesso perchè voleva leggere quei libri che gli erano stati regalati e sapeva che non avrebbe capito quello che stava leggendo se non fosse stato sobrio. Egli trascore così tutto il suo tempo libero a leggere e ad imparare di più per conoscere l’Islam. Visitò inoltre un Masjid in Italia, incontrando l’Imam e i fedeli e chiedendo diverse cose sull’Islam. Anche se il Masjid si trovava a un’ora di macchina questo non gli impediva di scoprire quello che voleva sapere. Iniziò a visitare il Masjid regolarmente e ottenne più informazioni sull’Islam leggendo ancor più libri. Finalmente aveva iniziato ad ottenere delle soddisfacenti risposte alle domande che si era posto sin da bambino. Tutti i dubbi e le incertezze che aveva nel cuore cominciarono a svanire e cominciò a vivere sentendo la luce divina dell’Islam. In una e-mail, ci scrisse di come abbracciò l’Islam:
“Perché i musulmani non bevono alcol? – Me l’ero sempre chiesto! Ora ho ricevuto la risposta a questa domanda! Mi sono state date tutte le risposte alle domande che avevo su questa religione e le idee sbagliate che prima avevo ora sono state spazzate via. Ho avuto la prova dell’esistenza di un Creatore dal Nobile Qur’an. Ho trovato le prove nel Qur’an riguardo al fatto che Allah è l’Unico Signore, senza alcun compagno. Per convincermi ulteriormente dell’islam volli sapere cosa dicesse il Qur’an riguardo Gesù (‘Isa, pace su di lui). Quando ho chiesto all’imam del Masjid di questo mi lesse alcuni passi del Corano. Da quei versi, ho imparato che Gesù (‘Isa, pace su di lui) era stato un Profeta di Allah, non suo figlio. L’imam mi ha inoltre letto riguardo la miracolosa nascita di Gesù (‘Isa, pace su di lui) nel Qur’an, riguardo l’Unicità di Allah e mi ha spiegato che Egli non ha bisogno di niente e di nessuno. Era come se avessi trovato la realtà di cui cercavo conferme! Avevo lasciato il cristianesimo perché non riuscivo a capire l’idea di un Dio così incapace che avrebbe avuto bisogno di un essere umano. Al contrario, nel Qur’an, Allah è descritto come Uno, Egli non ha bisogno dell’aiuto di nessuno ed è lontano da ogni umana volontà e basso desiderio. Ero certo di aver ritrovato la mia fede! Avevo trovato il mio Signore! Avevo trovato Allah. Le lacrime scorrevano lungo le guance quando l’Imam leggeva quei versi e sulla via del ritorno a casa, ho pianto tanto dentro la macchina. Non voglio sprecare un altro secondo – ho già sprecato trent’anni della mia vita! Senza perdere altro tempo, ho deciso di abbracciare l’Islam”.
Quel giorno, si fece un bagno e si recò al Masjid. L’Imam gli insegnò come eseguire il uduu’ (il lavaggio prima della salah) e così egli dichiarò il credo islamico:
“Testimonio che non c’è Dio all’infuori di Allah e Muhammad è il Messaggero di Allah. Ho anche dato testimonianza che Gesù (‘Isa pace su di lui) è un Messaggero e non il figlio di Allah”.
Subito dopo aver abbracciato l’Islam, Abdurrahmaan (رحمه الله) mi inviò una e-mail dicendo che aveva accettato l’Islam; egli esprimeva i suoi sentimenti al momento della dichiarazione di fede, e scrisse nella e-mail:
“Nel momento in cui sono diventato musulmano, provai la sensazione della pelle d’oca lungo tutto il corpo e un’ondata di brivido lungo la schiena. Ho avuto la sensazione di aver abbandonato un pesante fardello che da tempo mi stavo portato appresso. Era come se tutti i miei peccati fossero usciti fuori dal mio corpo e il mio cuore si sentiva leggero, la mia anima era a riposo ed ero in uno stato di vera contentezza, pace e tranquillità. Mi mancano le parole, quando cerco di descrivere quei sentimenti: la felicità, la soddisfazione, la pace e l’essere a proprio agio. Involontariamente, mi inginocchiai per compiere il sujuud (prostrazione). Un flusso continuo di lacrime mi scorreva lungo le guance. Ho pianto molto in prostrazione. Ho pianto rumorosamente. Ho sentito la mia anima ricevere l’amore e la compassione di Allah. Ho sentito i miei peccati a rotazione andarsene dalle mie spalle. Le sensazioni che provavo mi hanno fatto piangere molto. Quando mi alzai dalla prostrazione, tutti intorno attorno a me mi guardavano, i loro occhi e le barbe erano intrise di lacrime. Tutti mi abbracciarono e si congratularono con me per essere diventato un musulmano e mi dissero di essere miei fratelli”.
Abdurrahmaan (رحمه الله) accettò l’Islam il 26 novembre 2014. La sua e-mail è stata qualcosa che ha portato lacrime di gioia. Tutte le persone che lavorano nel Masjid speravano nel fatto che sarebbe diventato musulmano. Il giorno dopo, diedi loro questa buona notizia: lacrime di gioia rigarono i loro occhi ed essi compirono il sujud di riconoscenza. Era come se avessimo ricevuto la notizia del ritorno di un membro della famiglia dopo essere stato via per secoli. Questa notizia è stata una grande fonte di incoraggiamento per il nostro lavoro. Abbiamo dato a tutti la buona notizia e abbiamo deciso di festeggiare. Molti di noi hanno iniziato ad inviare e-mail ad Abdurrahmaan (رحمه الله) e ciascuno si congratulò con lui per il suo ritorno. Lui era così entusiasta di ricevere le nostre e-mail, diceva di considerarci come parenti stretti. L’amore e la fratellanza che aveva ricevuto da tutti noi si è dimostrata una fonte di soddisfazione per lui.
Da una delle sorelle che lo avevano contattato ha imparato che la prima cosa che doveva fare dopo aver abbracciato l’Islam era il compiere la salat (l’atto rituale di preghiera). Ciò che egli più desiderava era il compiere la salat. Anche se egli desiderava obbedire ad Allah ed adorarLo, non sapeva come pregare, non sapeva cosa recitare né compiere le azioni fisicamente. Aveva cercato di imparare a pregare guardando dei video su YouTube, ma non aveva capito una sola parola di lingua araba. Si sentiva confuso e sopraffatto. La sua sete di compiere la salat ad Allah lo spinse a mandare altre e-mail alle sorelle; in una di queste scrisse:
“Cara sorella, ho bisogno di chiederti un favore enorme! So che è obbligatorio per ogni musulmano pregare cinque volte al giorno, ma non so come pregare. Non so che cosa recitare nella preghiera. Come posso andare al Masjid ogni giorno? E’ davvero molto lontana da dove vivo. Il tempo di preghiera del Maghrib arriva molto in ritardo dato che la stagione invernale si sta avvicinando. Posso pregare a casa, ma non so come. Sorella mia, ti prego, aiutami!”.
La stessa notte mandò un’e-mail dalla quale traspariva molto dolore ed emozione, in cui affermava:
Voglio compiere la salat, ma proprio non so come! Oggi ho pensato: “L’adorazione si realizza solo comunicando con il Creatore. Non ho bisogno di andare in una moschea lontana per farlo. C’è una chiesa vicina. Posso parlare al mio Signore quanto voglio”. Ma poi di nuovo, ho pensato fra me: “Satana sta cercando di ingannarmi perché sono diventato musulmano. Sta cercando di portarmi in un luogo di culto dei cristiani – non voglio andare”!
Ha detto di aver trascorso la notte piangendo. Si è seduto sul tappeto al centro della sua casa e ha pianto molto. Egli ha invocato Allah:
“O Allah perdonami! Non so come pregare. O Allah, rendi facile per me obbedirTi e compiere la salat, proprio come tu mi hai guidato all’Islam. Non voglio morire da persona che non ha mai pregato. Temo il pensiero di questo. O Allah, ti amo così tanto e posso sentire il Tuo amore verso di me, quindi sono ansioso di compiere il culto con devozione. Cosa potrei fare se morissi senza pregare per Te, anche una sola preghiera?”.
Quella notte, si addormentò in quello stato, e vide un sogno incredibile. In una e-mail inviata alla sorella alle Maldive, ha narrato il suo sogno:
“Sorella Carissima, non ti preoccupare per la mia preghiera. Ho pregato con Rasulallah (il Profeta di Allah), che ho visto ieri sera! Non ho mai visto nessuno più bello di lui pace e benedizione su di lui. In tutta l’Italia, non c’è nessuno bello come lui, pace e benedizione su di lui. Mi sentivo come sciogliermi quando lo vidi sorridermi. Il mio cuore è pieno di amore per lui. Allah lo ha creato nel modo migliore e nella forma più bella – la barba mozzafiato, gli occhi neri, un sorriso affascinante, denti bianchi e fini e la carnagione bianca. Era come se ci fosse una luce emanata dal suo volto, pace e benedizione su di lui. Lo sentii dire: “Assalamualaykum Abdurrahmaan”.
“Chi è Abdurrahmaan?” chiesi.
Lui mi disse che ero io e affermò: “Non è il nome che le tue sorelle ti hanno dato? E’ il nome più amato da Allah”.
Gli ho chiesto se Allah poteva essere stato soddisfatto di me che non avevo pregato nemmeno una sola preghiera, e la salat è l’uno degli obblighi più importanti dopo aver abbracciato l’Islam.
Egli mi disse: “Non ti preoccupare! Allah sa tutto! Allah conosce le vostre difficoltà da nuovi musulmani. La vostra sincerità e l’amore per Allah, sono più pesanti (come azioni) agli occhi di Allah ora. Non preoccuparti, la tua vita dopo la morte sarà molto meglio per te rispetto a questa vita”.
Poi aggiunse: “Vieni! Prega con me, la tua prima salat da musulmano!”. L’ho seguito obbediente e ho pregato con lui, pace e benedizione su di lui. Dopo la preghiera, egli disse: “O Abdurrahmaan! Ogni volta che fai la salat, falla come mi hai visto fare!”.Accennai affermtivamente. Ho anche pregato il Fajr con lui, poi egli mi chiamò per nome, mi diede dei consigli a cui mi raccomandò di tenermi fedele.
Egli disse: “Stai attento a Satana! Egli non si limita a illuderti con le sue uasuasa (dubbi o sussurri) nelle tue orecchie! Egli giunge in varie forme e modi – a volte sotto forma di un essere umano, a volte come desiderio e talvolta come ricchezza abbondante. Cerca fortemente di non farti catturare dalle trappola di Satana e fai sempre fare du’a (supplica) per cercare rifugio in Allah da Satana. Pentiti ad Allah immediatamente se sei caduto nel peccato anche inconsapevolmente. Allah è il più Perdonatore e più Misericordioso. Quindi presta attenzione da Satana e prega sempre in tempo. Pregate in comunità. Questo è il miglior scudo contro Satana!”.
Dopo questo evento, Abdurrahmaan (رحمه الله) fece grandi cambiamenti nella sua vita: distrusse il mini bar che aveva a casa, dove c’era dell’alcol. Disse ai suoi lavoratori di sbarazzarsi delle bottiglie di alcol e di rimuovere tutte le immagini sulle pareti. Disse di aver rimosso tuute le immagini perché sapeva che gli angeli della misericordia non sarebbero scesi in un luogo dove ci sono delle immagini. Comprò anche libri religiosi, tra cui una traduzione italiana del Corano dal vicino paese. Egli leggeva la traduzione ogni singolo giorno.
Abdurrahmaan (رحمه الله) ha affrontato un sacco di difficoltà quando ha cambiato il suo stile di vita adattandolo ai principi e alle norme islamiche. La sua famiglia tagliò tutti i legami con lui e i suoi amici divennero improvvisamente degli estranei.
Una sera invitò la sua famiglia a cena e annunciò di aver accettato l’Islam come religione. La reazione della sua famiglia non era quella che si sarebbe aspettato: ruppero tutti i legami familiari e abbandonarono la sua casa dicendo: “Non abbiamo nemmeno voglia di mangiare del cibo fatto da un musulmano”. Senza gli amici e la famiglia, Abdurrahmaan (رحمه الله) divenne solitario. In questo momento difficile, sono state le sue sorelle dalle Maldive i più stretti contatti che lo hanno consolato e sostenuto. Egli diceva sempre: “Io non ho nessuno con me, ma sono sempre felice e contento. Non sono triste. Il mio cuore è sempre pieno di una strana sensazione di felicità”.
Abdurrahmaan (رحمه الله) ci raccontò in un’ulteriore e-mail, di un sogno che vide la notte dopo che discusso a lavoro con alcuni suoi colleghi. Egli scrisse:
“Ho visto un bellissimo sogno la scorsa notte! Un sacco di angeli in bianco mi portarono in un luogo straordinario. Sono venuti mentre ero in preghiera, mi hanno accolto con il saluto islamico e mi hanno purificato con acqua profumata. Mi hanno curato con un indumento aromatico e mi hanno portarono con loro. Lungo la strada, molti angeli in bianco, mi sorrdevano e mi salutavano per nome. Non so dove mi stessero portato, mi ero svegliato prima di saperlo! La cosa strana è che io ricordo ancora il profumo dell’indumento con cui mi hanno accolto gli angeli”.
Dopo questo sogno, Abdurrahmaan (رحمه الله) ha cercato di visitare le Maldive il più presto possibile. Voleva saperne di più sull’Islam e voleva imparare a recitare il Qur’an. Egli desiderava imparare a memoria l’intero Qur’an dato che la sorella gli aveva parlato della virtù della memorizzazione: una persona che memorizza il Qur’an sarà in grado di intercedere per dieci persone nel Giorno del Giudizio. Ha cercato di volare per le Maldive prima del dicembre 2014, e ha iniziato a lavorare per cambiare ufficialmente il suo nome anche nel passaporto. Ha anche scritto il du’aa (supplica) del uduu’ su un pezzo di carta e lo ha incollato sul muro per leggerlo dopo aver eseguito il lavaggio per la preghiera.
Abdurrahman ha affrontato diversi episodi in cui ha mostrato un alto livello di fede come quando si è trovato in compagnia di una coppia e la donna era inappropriamente vestita, quando i colleghi ridicolizzavano lui e la sua fede e le altri incidenti spiacevoli.
In ogni situazione, ha faticato per non cadere in peccato e si è sforzato per raggiungere il Paradiso.
Nella sua ultima e-mail datata 5 dicembre 2014, Abdurrahmaan (رحمه الله) narra la storia di quello che successe quando andò a casa della sorella per un invito a cena. Egli non mangiò nulla quella notte perché sua sorella aveva preparato maiale e pollo. Fu servito il vino, il quale rifiutò apertamente. Cosa ancor più invasiva, la sorella aveva portato un prete cristiano per consigliare e convincere Abdurrahmaan (رحمه الله) a lasciare l’Islam. Abdurrahmaan (رحمه الله) aveva accettato l’invito di sua sorella a casa sua pensando che volesse sistemare le cose e rafforzare i legami familiari. Tuttavia ella aveva un intento diverso, stava cercando di farlo ritornare indietro verso il cristianesimo!
L’ultima e-mail di Abdurrahmaan (رحمه الله) è stata ricevuta il 5 dicembre 2014. In essa egli diceva che avrebbe scritto un’altra e-mail dopo la preghiera del Venerdì ma non abbiamo ricevuto alcuna e-mail da lui dopo la preghiera o successivamente ed egli non rispondeva a nessuna delle nostre mail. E come avremmo potuto ricevere una risposta? Egli era morto quel giorno, mentre si trovava in sujud (prostrazione) durante la preghiera del Venerdì. Egli aveva dato addio a questo mondo! Ha incontrato la sua morte nel sujud, proprio come aveva visto in sogno, che Allah l’Altissimo abbia di lui la più grande misericordia. Amin.
Tratto da Hadith of the Day